INTERVISTA CON UN PALADINO DEI DIRITTI UMANI IN IRAQ
Issa Suffy porta la sanità in un paese dilaniato dai conflitti con l’insegnamento della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il Kurdistan è una regione geo-culturale che comprende parti della Turchia, dell’Iraq settentrionale, parti dell’Iran e la Siria settentrionale. Nel turbolento Kurdistan iracheno vive Issa Suffy, responsabile dei programmi e trainer per l’organizzazione Alleanza per la Pace e i Diritti Umani nonché membro della missione di assistenza delle Nazioni Unite.
Quando Issa ha scoperto i materiali di Uniti dei Diritti Umani, si è reso conto di aver trovato esattamente ciò di cui aveva bisogno per insegnare al suo popolo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Issa collabora con l’Ufficio per i Diritti Umani dell’ONU, con l’UNICEF e con l’UNOPS (Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ai Progetti) per integrare i principi dei diritti umani nella società curda.
“Tutti i settori della società irachena devono comprendere i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, dice Issa “e il modo in cui questi standard internazionali influenzano i governi e gli individui.”
Quando gli viene chiesto ciò che lo motiva ad affrontare questo argomento, risponde: “Il mio lavoro è motivato dal fatto che vivo in Iraq e da quando sono nato ho visto tre guerre che mi hanno spinto a chiedermi: ‘Quali sono le ragioni di tutta questa violenza e come possiamo fermarla?’. La capacità di riconoscere e accettare le differenze in una società complessa come quella irachena – dove esistono numerosi gruppi etnici e religiosi – non fa parte della nostra cultura, e questa è una delle situazioni di cui voglio occuparmi con l’educazione sui diritti umani.
Voglio stabilire delle relazioni interpersonali positive e non-oppressive, e risolvere i conflitti in modo non violento. Voglio realizzare un cambiamento sociale e fare in modo che le persone si assumano delle responsabilità e prendano parte alle decisioni, il che comporta partecipazione, pianificazione e capacità decisionale”.
E aggiunge: “I diritti umani dovrebbero essere la terza fonte di diritto in Iraq e in ogni società democratica, un elemento fondamentale dell’istruzione di tutti, insieme a leggere e scrivere”.
Issa ha scoperto i materiali di UHR cercando su Internet una descrizione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e trovando il sito web humanrights.com, che definisce “un gioiello”. “Ho scaricato i video e tenuto 17 sedute di formazione, prevalentemente a poliziotti di diversi gradi. Ho ordinato il pacchetto didattico ed ero così felice che ho iniziato a mettere i poster dappertutto. Li ho messi alle pareti per mostrarli agli studenti che venivano in classe. È così che ho iniziato a usare i materiali.”
“Siete l’unica organizzazione che si occupa di un argomento di questo tipo, l’unica organizzazione che spiega nei dettagli ogni articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.”
All’inizio i materiali erano in inglese, ma nel 2016 Issa ha ricevuto per la prima volta i materiali UHR in arabo e curdo. “Da quando ho ricevuto i materiali in curdo sono riuscito a formare i membri dei servizi segreti in modo che insegnassero i diritti umani nella loro accademia; insieme ai miei colleghi, li ho convinti a cambiare il loro punto di vista e a usare la Dichiarazione Universale a loro vantaggio e a modificare il comportamento dei loro collaboratori e dei loro superiori.”
Da allora, Issa ha lavorato con il governo regionale curdo per formare altri membri dei servizi di sicurezza, nonché addetti e responsabili dei posti di controllo affinché sapessero “come trattare sia con i cittadini della regione del Kurdistan sia con i turisti in modo equo e umanitario”.
Issa esprime in questo modo il suo apprezzamento per Uniti per i Diritti Umani: “Siete l’unica organizzazione che si occupa di un soggetto di questo tipo, l’unica organizzazione che spiega nei dettagli ogni articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
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